ANIME DI VETRO (02/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Maurizio De Giovanni

Genere: giallo

Valutazione:

  1. Protagonista di questa prima serie di romanzi di Di Giovanni è un altro commissario nobile, barone ,ma che quasi si vergogna di esserlo: il commissario Ricciardi. Ambientato a Napoli nel periodo dell’ascesa del fascismo, il romanzo non si può , a mio avviso etichettare come un giallo vero e proprio . La vicenda su cui Ricciardi è chiamato ad indagare sia pur in via del tutto informale , resta sullo sfondo, risulta un pretesto ; mancano  suspence e colpi di scena; piuttosto tutto il romanzo si dilunga ad analizzare la personalità di questo poliziotto atipico, divorato dall’angoscia del vivere a pieno la vita e l’amore, eternamente indeciso sul che fare, solitario fino al punto da far dubitare che fare il bel tenebroso sia un modo per  affascinare senza mai compromettersi con una scelta. L’aspetto  più interessante del libro è che la storia sentimentale del commissario sembra essere scritta sullo  spartito musicale di una canzone d’amore suonata da un maestro di chitarra , per il resto l’ho trovato eccessivamente lungo, non mi è piaciuta la contestualizzazione perché la prepotenza dell’OVRA risulta  quasi macchiettistica e l’intervento del conte ricorda quello dei boss di Gomorra, tutto rimane appena accennato, ciò che importa è sottolineare come il povero commissario soffra per un amore che non si risolve a vivere . L’unica verità condivisibile sta nella frase che Bianca pronunzia a proposito del marito, personaggio tragico, ma coerente e positivo “ Una possibilità di felicità , anche attraverso la sofferenza, vale molto di più della certezza dell’infelicità.. per il resto, permettetemi di dirlo, non se ne può più di uomini indecisi ed eternamente bambini.