07/07/2007 (02/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Antonio Manzini

Genere: giallo

Valutazione:

Successo editoriale tanto da aver scalato rapidamente la classifica dei libri acquistati,questo giallo di Manzini è in realtà una bella sceneggiatura dettagliata e curata nei passaggi. Scarsa la tensione ma l’evolversi della vicenda è chiaro . L’apparente cripticità del titolo è svelata verso la fine del romanzo: è una data indimenticabile per il vicequestore Rocco Schiavone poiché ha segnato la sua vita al punto da determinarne i comportamenti. Personaggio introverso, schivo, brutale al punto da non rispondere ai canoni classici di un esponente delle forze dell’ordine, si rivela al contempo sensibile, amoroso e legato a valori quali l’amicizia e l’amore. Tutto il libro , ambientato a Roma descritta nei suoi pregi e difetti, è costruito su un lunghissimo flash bak che praticamente costituisce l’intero romanzo; la scrittura è fluida ma non trasandata così il libro si legge tutto di un fiato, insomma è il classico libro estivo.

Una notazione personale, ma è possibile che la letteratura italiana nello specifico ,non sia più in grado di produrre altro se non romanzi che abbiano come protagonisti commissari, vicequestori, ispettori, avvocati detective?? Il filone tira ed allora c’è da chiedersi: è letteratura o business? Dove sono i grandi autori? Possibile che nessuno abbia più niente da dire? Purtoppo  penso proprio di sì.