IL CERCHIO (11/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Dave Eggers

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

Mae , grazie ad un’amica del college riesce a farsi assumere dal Cerchio , azienda leader nella gestione informatica delle informazioni. Lì per lei si aprono le porte del paradiso. Il Cerchio è TUTTO! Non solo lavoro, ma principalmente è VITA! All’interno della struttura infatti i dipendenti hanno tutto, appartamentini in cui vivere, divertimenti, serate, musica, assistenza medica, supermercati, tutto ciò che si può desiderare e trovare fuori , c’è, con la differenza che al Cerchio   tutto è perfettamente organizzato perché il fine dell’azienda è la perfezione e la trasparenza. Ovviamente c’è un prezzo da pagare… e il prezzo è “vendere” in modo totale la propria privacy; la propria vita deve essere dal primo momento della giornata in streaming tant’è che Mae vive con una telecamera appesa al collo.  Anche la progressione della carriera verrà determinata non dalla competenza dimostrata nello svolgere il lavoro, ma dai like e dai follovers che si riceveranno dagli utenti che la  osservano nel quotidiano. E così assisteremo al proliferare degli schermi sulla scrivania di Mae , di primo, secondo, terzo, quarto livello con  cui Mae dovrà interagire con i suoi fan rispondendo, cliccando “ mi piace”, smile e altro mentre un implacabile contatore segnerà il numero dei followers ottenuto. Tutto ciò creerà uno spannung che inizialmente potrà sembrare paradossale, anche ridicolo, ma che finirà con lo sfociare in un dramma. Il libro, per nulla fantascientifico, pone interrogativi inquietanti e attuali: può davvero la tecnologia migliorare e rendere perfetto un mondo in nome della trasparenza e della condivisione? Mi viene da pensare ad esempio ad alcuni partiti politici che agiscono in nome di ciò o non piuttosto quel che viene spacciato per democrazia diretta altro non è che controllo delle masse?  Si può rinunciare alla propria dimensione privata , all’interazione diretta , fisica con altri esseri umani, ognuno dei quali ha  una propria zona d’ombra che va salvaguardata? O l’immettere tutto in rete dalle foto ai propri dati, non finirà con l’omologare tutti dando vita ad una società di robot basata essenzialmente sull’apparire e non sull’essere? Ad un certo punto la protagonista dirà “ Io voglio essere vista. Io voglio una prova della mia esistenza” a dimostrazione che l’individuo esiste solo se appare e non per ciò che fa. E questa descritta non è la società che abbiamo creato? La società dei reality in cui i protagonisti recitano una parte ed appaiono anche per quel che magari in realtà non sono? La società dei selfie!   se riflettiamo non c’è un momento della giornata in cui non ci si fotografi e si condivida perché tutto quel che accade deve essere visto ed è di questa visione che ci alimentiamo . Ma  è da questa totale condivisione che si arriva alla perdita totale della privacy considerata “un furto” ai danni della collettività e al dominio totale sulla stessa. Da leggere e da ….CONDIVIDERE!!