SCENE DALLA VITA DI UN VILLAGGIO (12/09/2017) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Amos Oz

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

Otto racconti ambientati in un piccolo villaggio israeliano all’apparenza tranquillo e sereno. Dietro, però, questa idilliaca facciata emergono tensioni, drammi celati nei personaggi che ne sono i protagonisti, spesso una mancanza, una sparizione, un fatto insomma doloroso che si vorrebbe rimuovere ma che rimane come un tarlo che corrode le menti, sicchè le vicende personali sommerse e obliate diventano metafora di una Shoà che nessuno vuole più ricordare, troppo orrendo il fatto, troppo dolore, troppo sangue. La domanda che sorge spontanea è: rimozione volontaria o inconscia attuata per la difesa dell’essere?  I racconti, abbastanza brevi sono caratterizzati da molti impliciti che creano per un verso una tensione emotiva per un altro talvolta compromettono la leggibilità ( nel senso della comprensione ) del testo. Alcuni finali infatti sono insoluti, sospesi, indecifrabili, come insoluta è la sparizione del giovane che deve arrivare in bus e della moglie del sindaco. Bisogna ipotizzare partendo da una certezza che Oz trasmette: vivere è faticoso e il suo peso non sempre tollerabile, ma bisogna farlo. Molto densa e poetica la scrittura.