IL PRESAGIO (22/03/2018) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Anna Holt

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

Il giallo di una delle autrici nordiche più apprezzate inizia il giorno dell’ attentato compiuto da un terrorista norvegese che fa esplodere una bomba nel centro di Oslo e che farà, a seguire, una carneficina nell’isola di Utoya dove si sta svolgendo un convegno giovanile del partito laburista . Protagonista indiscussa la criminologa Johanne Vik , già presente in tanti gialli della Holt. La donna , molto nota in Norvegia per le   sue collaborazioni con la polizia, quel tragico giorno si reca a casa di una ex compagna di scuola dove si sarebbe dovuta svolgere una festa ,ma….. in quella casa è in atto una tragedia: il piccolo Sanger , il bambino tanto desiderato, è morto a seguito di una caduta dalla scala. La tragedia della morte del bambino si intreccia così con la tragedia di una nazione intera perché la polizia , chiamata da Johanne, non ha tempo di occuparsene impegnata com’è a causa dell’attentato. Sarà un giovane poliziotto alla sua prima esperienza a seguirlo;  sembra tutto chiaro: si tratta di un incidente domestico anche perché a Sanger è stata diagnosticata una sindrome di deficit dell’attenzione ed iperattività  ma il giovane investigatore ha dei dubbi …..così come Johanne, ripensando alla “ scena del crimine” ,si convincerà che qualcosa non quadra…e..

Definirlo un giallo è un po’ una forzatura poiché la soluzione è sotto gli occhi di tutti e poi perché è totalmente privo di tensione anche investigativa. Tratta della violenza sui minori, argomento poco riconosciuto in Norvegia malgrado l’insospettabile numero di casi registrati e non. Nel complesso però , il tema non è sviluppato adeguatamente , appena definiti psicologicamente i personaggi che ruotano attorno a Sander, quasi che la Norvegia e i norvegesi attoniti di fronte ad un attentato mostruoso che sconvolge le loro vite e segna il paese, vogliano continuare a chiudere gli occhi su una realtà ahimè troppo presente nella loro società. Ad ogni modo   il  romanzo è sciapo,  privo di mordente e colpi di scena quasi che l’autrice voglia definitivamente liberarsi di un personaggio che ha svolto il ruolo di protagonista in tanti suoi libri