IL TUNNEL (26/02/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Abraham Yehoschua

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

 

Zvi Luria è un ingegnere civile settantenne in pensione a cui hanno diagnosticato un principio di demenza senile. La sentenza ( così vissuta dal protagonista ) innesca inevitabilmente ansie e preoccupazioni tra i familiari in particolare nella moglie Dina , pediatra che cerca teneramente di proteggerlo spingendolo a trovare un’occupazione  che impegni la sua mente. L’occasione gli sarà fornita dal figlio ( anch’egli ingegnere) di un suo ex collaboratore : la costruzione di una strada segreta nel deserto , strada che dovrebbe prevedere soprattutto lo scavo di un tunnel in una collina che si erge nel deserto del Negev. Zvi , accompagnandolo per un sopraluogo, scoprirà che il motivo per il quale il giovane vuole costruire il tunnel è per permettere ad una famiglia di palestinesi di continuare a nascondersi sulla cima della collina.

Da questo momento, il tunnel diventerà il vero protagonista del racconto, sarà  il tunnel della memoria in cui Zvi si addentrerà alla ricerca disperata di un barlume di luce, combattendo una battaglia che sa perduta in partenza , ma che vale la pena portare a termine  fino in fondo. Arriverà persino , a farsi tatuare il n. dell’antifurto sull’avambraccio ( chiara metafora della storia) nel disperato tentativo di salvare pezzi di vita quotidiana che progressivamente si vanno sfaldando. Sullo sfondo,  la Storia che il tunnel rappresenta metaforicamente,  l’eterna lotta tra israeliani e palestinesi, la loro difficile convivenza, la possibilità di integrazione e di allacciare rapporti di amicizia e affetto, ( in questa presa di posizione ricorda Grossmann, anche se talvolta Yehoshua si interroga se , così facendo Israele, potrà mantenere una sua identità.).  Un romanzo denso di temi universali quali vecchiaia e la fragilità umana, la vita e la morte ,il rapporto di coppia (tenere e grondanti di amore, pena e tenerezza le pagine che lo raccontano; un rapporto di coppia che nella terza età, se ben coltivato prima, si baserà sul prendersi amorevolmente cura dell’altro senza , peraltro , rinunciare a vivere la sessualità).   Zvi potrà dimenticare tutto, ma non il suo amore per Dina “ ricorda che il codice dell’amore è stampato nel mio cuore non nel mio cervello” dirà il vecchio ingegnere.

Straziante è assistere al suo progressivo e inesorabile decadimento mentale, all’avanzare della sua paura trasformata in terrore di perdersi nelle tenebre del tunnel, così come straziante è l’accudirsi vicendevolmente nei piccoli gesti del quotidiano che potrebbero essere gli ultimi consentiti dalla malattia.; Un libro delicato che  ben mescola storia privata con Storia  pubblica ,basato su dialoghi intensi e strategie linguistiche ( ad. es. l’uso frequente dell’articolo indeterminativo per esprimere la perdità di identità di una persona e di un popolo), in linea con la narrativa dell’autore israeliano senza esserne comunque la sua più alta espressione