PIETRA DI PAZIENZA (13/04/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Atiq Rahimi

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

 

Una donna ed un uomo in un qualsivoglia paese arabo dilaniato dalla guerra. Lui è un eroe combattente ferito, lei la sua donna. Lui è insensibile a qualsiasi stimolo, in coma, non parla, non reagisce, ha una pallottola conficcata nella nuca, lei è prigioniera del velo, della condizione sociale della donna, della gerarchia tra i sessi imposta dai principi religiosi, incapace pertanto di ribellarsi e fuggire lasciandolo solo a morire. Lei torna sempre , malgrado le bombe, gli assalti, le violenze, torna per dargli acqua ma soprattutto per parlargli , per fargli sapere tutto quello che in tanti anni di matrimonio non è riuscita a dirgli, torna per liberarsi attraverso la parola del velo, delle convenzioni, della prigione che rappresenta il suo essere donna, per dimostrargli quanto grande sia lei e piccolo lui. E’ delusa, disperata, spaventata, ma la condizione di lui la spinge a dire e confessare fatti e stati d’animo inconfessabili in altre circostanze così come impronunciabili  sarebbero  le parole  che lei usa, il tutto nella speranza di salvarlo, farlo risvegliare. Lui ha preferito la guerra e non lei, la madre e non lei, lui non ha mai avuto parole tenere per lei e lei lo accudisce e si dispera perché si sente defraudata da qualcosa che le spetta . Lei è per lui Pietra di pazienza , quella pietra che alla Mecca è destinata a raccogliere tutti i peccati delle persone fino a quando non esploderà…ed allora sì che ci sarà la salvezza. Brevissimo soliloquio ma straordinariamente intenso, anche più apprezzabile perché scritto da un uomo che, con un linguaggio volutamente scabro da graffiare il cuore, porta drammaticamente alla ribalta la condizione femminile nei paesi arabi. L’epilogo è tutto da scoprire.