LEGAMI FEROCI (01/05/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: VIVIAN GORNICK

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

Storia del rapporto tormentato tra una madre e una figlia. La madre: all’apparenza forte, capace di resistere al dolore che vorrebbe che la figlia fosse come lei, assumesse tutte le sue “ competenze” , la figlia: confusa, animata da una voglia di “ alterità” ma intimamente legata alla madre. Le ritroviamo, l’una anziana , l’altra ormai donna matura a passeggio per le strade  di New York, un’occasione per parlare del passato , di rievocarlo sia pur confusamente. Scritto in prima persona il libro ha capacità di analizzare il legame “ feroce” che lega le due donne.  “So che è un fuoco che mi brucia dentro e mi va bene lasciarlo bruciare ” ce l’avevo appiccicata addosso, era ovunque dentro e fuori, mi avviluppava e mi invadeva, il suo influsso mi aderiva alle narici , alle palpebre, alla bocca aperta. Incameravo in ogni respiro, non riuscivo a sfuggire alla densità claustrofobica della sua presenza, del suo essere, della sua femminilità soffocante e sofferente.” Sarà la frequenza al college che segnerà il solco tra le due  “Scoprii che le idee trasformano le persone e che la conversazione intellettuale è altamente erotica Lei non aveva capito che studiare implicava che avrei cominciato a pensare. Avevamo bisogno ognuna di sentirsi speciale, destinata ad un fine più alto. Intimamente scisse ci negavamo reciprocamente ogni forma di empatia.  In segreto ognuna di noi individuava un ventaglio di tratti caratteriali indesiderabili nelle altre da cui prendeva  le distanze , come se la dissociazione equivalesse ad una liberazione. Grazie a Dio io non sono così , ognuna diceva tra sé e sé” ma sono le distanze prese dalla madre che porteranno la figlia alla madre. Come scrive Recalcati è dall’assenza che si genera la presenza , forte, indissolubile eterna.