Un libro non serve solo per leggere se stessi, serva anche per conoscere fatti di cui si è sì sentito  parlare , ma che fino a quel momento sono solo rimasti molto distanti da noi , quasi irreali. E’ quanto accaduto a me leggendo “ Metà di un sole giallo”  Avevo sempre associato il Biafra alla fame atavica dei bambini africani, alle loro pance gonfie, ma non conoscevo l’orrore di una guerra fratricida condotta per portare avanti il sogno di indipendenza dalla Nigeria, non conoscevo a fondo le cause reali  di tanta fame e miseria. Attraverso la voce narrante di tre protagonisti del libro, l’autrice ci narra quanto avvenuto alla fine del colonialismo e durante le lotte fratricide scoppiate tra etnie diverse. Il libro , dopo una prima parte lenta e noiosa funzionale però al  susseguirsi tumultuoso degli eventi successivi, decolla toccando punte di epicità poetica e innescando doverose riflessioni sulla responsabilità morale che noi occidentali dovremmo sentire nei confronti dell’Africa.