IL CERVELLO è PIU' GRANDE DEL CIELO (04/11/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Giulio Maira

Genere: saggio

Valutazione:

 

 

Spinta dall’interesse suscitato dal tema sviluppato nel libro “Macchine  come me” di Mcewan, ho letto tutto di un fiato “Il cervello è più grande del cielo”. L’autore, il prof Giulio Maira, spiega con un linguaggio abbastanza didascalico le meraviglie di questo organo definito come “la struttura più complessa dell’intero sistema solare conosciuto”. Al di là delle spiegazioni scientifiche portate avanti con un rigore logico proprio del grande neurochirurgo che è e che mi hanno rievocato ( grazie al mio ippocampo che ancora funziona) le spiegazioni scolastiche della mia prof. di scienze),al di là delle parti che compongono l’encefalo, dei dati ( 100 mila miliardi di connessioni!!!), delle funzioni esercitate  da ogni singola zona ciascuna deputata ad un compito specifico sempre correlato al tutto, l’aspetto più sorprendente del libro è che ogni pagina trasuda un amore travolgente per la professione, per lo studio non scevri da una umana partecipazione e compassione per le vite dei suoi pazienti. I casi affrontati sono da lui raccontati con un’umiltà davvero incredibile, con un’umanità stupefacente in chi , per lavoro, deve essere freddo e distante. Emerge in modo inequivocabile che se si è in un certo modo è solo grazie ad un mix di sacrificio, lavoro, studio, abnegazione, forza decisionale . Se pensiamo che lui come tanti altri a lui simili, vengono pagati un decimo di quanto percepiscono grandi calciatori o star viene da chiedersi ,ma quanto vale la vita umana??In più la lettura di questo saggio mi ha fatto riflettere che anche noi insegnanti abbiamo a che fare con il cervello, se l’autore opera all’interno di esso con bisturi e pompette aspiranti, noi docenti lo facciamo tramite le parole ed è esaltante una tale consapevolezza, se ciascuno di noi è in un certo modo, svolge una determinata professione con successo e perizia, lo deve indubbiamente al lavoro dei docenti che ha incontrato nel suo percorso (certo non tutti… peccato che la società non lo riconosca!!). Aspetto di  non trascurabile importanza sono però due capitoli , uno dedicato all’analisi delle differenze tra encefalo maschile e femminile e…udite udite, quello femminile è “Scientificamente” più duttile, più sviluppato nelle connessioni di quello maschile mentre l’altro è dedicato all’intelligenza artificiale ( il tema del libro di Mcewan) affrontato non solo scientificamente ma anche dal punto di vista filosofico ed etico. L’uomo potrà mai creare una macchina capace di pensare ed emozionarsi, capace insomma  di avere una coscienza? E se ciò dovesse in un futuro realizzarsi siamo proprio certi che ciò sarà un bene per l’umanità o non piuttosto ne segnerà la fine?  Gli spunti di riflessione posti dal Prof. e le sue risposte si riallacciano a quanto sviluppato da Mcewan e sono davvero sorprendenti. Per nulla noioso o saccente l’autore crea con il lettore un rapporto empatico per cui vale davvero  la pena leggerlo non  fosse altro per prendere maggiore consapevolezza di ciò che ci portiamo dentro quella piccola scatola che è la nostra testa.